venerdì 3 febbraio 2012

Essere genitore ha un gran pregio: ti fa sentire inadeguato, impreparato, intimorito, impaurito, indeciso, incompetente e chi più ne ha più ne metta, ma allo stesso tempo ti impone di essere quanto più possibile il contrario di tutto questo.
Bella la forza che ti regala l'Amore per i figli, che d'improvviso ti fa vedere superabili ostacoli altissimi e apparentemente impossibili.
Qualche giorno fa ho abbandonato FB, che non scrivo neppure per esteso tanto tutti quelli che leggono qui sanno perfettamente cos'è e a me da un pò noia persino nominarlo. A essere sincero ci passavo un pò del mio tempo tra la sensazione del non poterne fare a meno e quella dello spreco inutile del mio tempo. Ma non ce la facevo a chiudere il mio profilo.
E' accaduto che mia figlia è stata colta da un attacco di panico e da un pianto ininterrotto mentre stava collegata con i suoi "amici", tra virgolette.
L'adolescenza è una età terribile e voi che ci dovrete passare come genitori cogliete qui quello che può servirvi. Ho abbracciato mia figlia cercando di calmarla mentre singhiozzava e mi urlava "Vai via!!!".
La faccio breve: i colloqui in chat sono devastanti, l'ironia, lo scherzo, i toni, i significati sono facilmente distorti dai riceventi. Forse meno dagli adulti (e ripeto forse), ma i ragazzini di 15 anni hanno una visione delle cose molto fragile e condizionabile. Mia figlia aveva avuto una serie di scambi letterari che l'avevano portata a fraintendere l'atteggiamento di amici e amiche nei quali credeva e che d'improvviso le sono sembrati  nemici.
C'è voluto del tempo per calmarla e per spiegarle che i mezzi virtuali distorgono la realtà e dipingono il mondo nei colori più brutti che sono dentro di noi. Subito dopo ho deciso la mossa della disperazione e le ho detto che dovevamo cancellarci e io lo avrei fatto per primo.
Risultato: io su FB non ci sono più, lei invece si. Ma ci va molto meno e ha cominciato a sentirsi via telefono che state certi è molto più salutare.


Perchè tutto questo? Perchè oggi mi è arrivata questa notizia:




" Facebook rende tristi, perché le persone osservando lo stato degli altri contatti si sentono sempre più inadeguate e infelici, ma secondo un recente studio il popolare social network creerebbe anche una certa dipendenza superiore a quella che generano alcool e fumo. La ricerca è stata condotta dai ricercatori della University Of Chicago Booth School Of Business ed è stato  pubblicato su Psychological Science.
Sono stati sottoposti allo studio 205 soggetti adulti, che sono stati monitorati grazie ad un dispositivo elettronico capace di intercettare i pensieri e i desideri di coloro che lo indossano. I risultati sono stati sconcertanti, infatti è emerso che la voglia di non collegarsi al social network è difficile da controllare più che rinunciare a un secondo bicchiere di vino e che le attività più desiderate nel corso della giornata sono risultate fare sesso e dormire.
La ricerca è stata condotta dal dottor Wilhelm Hofmann, il quale riferisce che la voglia di dormire segnala che nella totalità dei casi le persone non riescono a mantenere un giusto equilibrio tra lavoro e riposo. Il caso della dipendenza da Facebook era già stato segnalato nel 2008, infatti proprio in quel periodo si è iniziato a parlare di Social Network addiction, ossia una sorta di dipendenza da connessione che spinge l’utente ad aggiornare e controllare costantemente la sua pagina profilo e che va curata come qualsiasi altra forma di dipendenza."


Per dire...

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